Putin e la sua vendetta dopo l’attacco del ponte di Kerch
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La vendetta di Putin: il cambio di strategia

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L’attacco al ponte di Kerch, ha innescato l’escalation militare in Ucraina. La risposta di Putin non si è fatta attendere.

Durante gli scorsi giorni un attentato ha preso di mira il ponte di Kerch, che collega la Crimea alla Russia. Alla luce della recente esplosione del ponte di Kerch, che collega la Russia alla Crimea, le autorità del Cremlino sostengono di aver individuato il responsabile dietro questo gesto. Pare che il camion fosse controllato all’ingresso del ponte, ma nonostante i vari controlli, nessuno si era accorto di alcuna anomalia.

La vicenda

Secondo quanto riferito da Mosca, i fatti parlerebbero chiaro. Poco dopo le sei del mattino di sabato 8 ottobre, un camion bomba ucraino, diretto verso la Russia, è esploso. A causa dell’esplosione il ponte è stato “danneggiato” da “vandali ucraini”. Lo avrebbe riferito Vladimir Konstantinov, capo dell’assemblea della Crimea, il parlamento regionale voluto dalla Russia, Vladimir Konstantinov.

L’attacco al ponte di Kerch, ha innescato l’escalation militare in Ucraina: lo ha dichiarato il fondatore di “Odessa Journal”. La risposta del leader del Cremlino in seguito all’attacco del ponte di Kerch non si è fatta attendere. Ben presto Kiev è stata presa di mira con diverse esplosioni che hanno colpito la capitale ed i paesi vicini, uccidendo diversi civili.

Secondo l’intelligence di Kiev, comunque, i missili russi erano puntati già da tempo sugli obbiettivi designati. Non si tratterebbe quindi – secondo l’intelligence ucraina – di una risposta in seguito all’attentato avvenuto sul ponte di Kerch.

Dopo un periodo di guerra fredda, nella giornata di ieri le truppe russe hanno sganciato un centinaio di missili e decine di droni kamikaze. Si tratta del secondo peggior attacco messo in atto dall’inizio del conflitto.

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“Si tratta del secondo attacco missilistico massiccio dopo il 24 febbraio e, probabilmente, del più grande bombardamento della storia in termini di infrastrutture energetiche importanti. Ora può essere chiamato terrorismo energetico, una continuazione del terrorismo nucleare e mi riferisco alla centrale di Zaporizhzhia, continuamente bombardata dai russi”, ha dichiarato il ministro degli Interni ucraino, Denys Monastyrskyi.

Poi ha aggiunto: “Stanno cercando di distruggerci e spazzarci via dalla faccia della terra”, ha denunciato il presidente Volodymyr Zelensky, mentre Putin rivendicava “massicci attacchi alle infrastrutture energetiche dell’Ucraina”, definendola al pari di “un’organizzazione terroristica”, e la Difesa di Mosca annunciava che “gli obiettivi dei raid di precisione sono stati raggiunti”.

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ultimo aggiornamento: 11 Ottobre 2022 14:57

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